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La Rocca aldobrandesca di Capalbio si trova nel cuore del centro storico dell'omonima località della Maremma grossetana, denominata anche la piccola Atene.

La rocca sorse in epoca medievale come possedimento dell'Abbazia delle Tre Fontane di Roma. Nel corso del Duecento passò alla famiglia Aldobrandeschi che la ampliarono, conferendole un aspetto ancor più fortificato; gli Aldobrandeschi la controllarono a vicende alterne fino alla fine del Trecento, quando la persero definitivamente a vantaggio degli Orsini di Pitigliano.

La permanenza di Capalbio e della sua rocca nella Contea degli Orsini fu, tuttavia, molto breve, a causa della conquista da parte dei Senesi avvenuta agli inizi del Quattrocento. Da allora, la Rocca aldobrandesca fu uno degli avamposti più meridionali della Repubblica di Siena. I Senesi eseguirono dei lavori di ristrutturazione, conferendo al monumento architettonico l'aspetto attuale.

Nella seconda metà del Cinquecento, con la definitiva caduta di Siena, la fortificazione passò nelle mani dei Medici, seguendo le sorti del Granducato di Toscana.

Nel 1989 è stato utilizzato dal regista Duccio Tessari per gran parte delle riprese del film C'era un castello con 40 cani con Peter Ustinov e Salvatore Cascio.

La Rocca aldobrandesca di Capalbio è situata nel punto più alto del borgo ed è costituita da una torre e da un elegante palazzo signorile, addossati tra loro su un lato.

La torre costituisce il nucleo originario del complesso e si presenta a sezione quadrangolare poggiante su un basamento a scarpa cordonato; la parte alta è coronata da una merlatura sommitale che poggia su mensole che racchiudono archetti ciechi.

Palazzo Collacchioni è l'elegante palazzo signorile di epoca rinascimentale addossato alla torre sul lato corto. Il fabbricato si sviluppa su tre livelli, presenta alcune pregevoli decorazioni sulla facciata principale, dove si apre il portale che conduce al cortile interno dove è collocato un pozzo per la raccolta d'acqua nella sottostante cisterna interrata.
Al suo interno sono conservati caratteristici mobili d'epoca, tra cui anche il Fortepiano Conrad Graf, suonato anche da Giacomo Puccini che spesso soggiornava presso la non lontana Torre della Tagliata.